Salvini ribadisce allo stato maggiore leghista che il capo resta lui e che la linea la decide lui pur essendo disposto ad ascoltare tutte le voci. Giorgetti ne prende atto e non va allo contro pur confermando e sue osservazioni. Si tratta di una tregua in vista del congresso
Giorgetti era andato pesante con le sue critiche al segretario che non avrebbe concluso il suo percorso europeista. Una sconfessione in piena regola dei rapporti con i sovranisti e le destre europee, un invito ad entrare nel Ppe e a garantire massimo apporto a Draghi. Troppo per Salvini, che prima fa sapere dei suoi contatti con i sovranisti europei, poi convoca lo stato maggiore della Lega per ribadire che ascolta tutti ma che l’ultima parola resta la sua. Insomma la linea non cambia e di entrare nel Ppe non se ne parla perché sarebbe subalterno alla sinistra. E Giorgetti? Si…
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