Solo con l'avvento di Napolene fu revocato il divieto alle donne di recitare e cantare. Prima anche i ruoli femminili erano riservati a uomini, alle voci bianche. Sol nell'ottocento con Gregorio XVI fu interrotta la barbara usanza di camtanti castrati

Già nel 1588 Sisto V (1565-1590) emanò un bando in cui si specificava che “le rappresentazioni pubbliche si dessero di giorno e con uomini anche nelle parti di donna”. Alcuni suoi successori dapprima abrogarono il bando, poi lo ripresero con delle innovazioni. Clemente VIII (1592- 1605) “a maggior gloria del Signore” voleva nel Coro Pontificio sedici castrati. Clemente IX (1667-1669) nel 1668 per rappresentare la sua “Baldassara comica convertita” – con la scenografia di G.L. Bernini – volle cantori evirati. Clemente X (1670-76) consentì nel 1670 a Giorgina – legata da una affettuosa amicizia a Cristina di Svezia – e…

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