Sono state prese a pretesto alcune cosiddette manifestazioni antifasciste per vilipendere e offendere gli italiani vittime delle foibe. Questo proprio nei giorni in cui giustamente il nostro Paese dovrebbe ricordare queste vittime della violenza ideologica. Offendere la loro memoria è una infamia e una certa sinistra non riesce a fare i conti con la storia

Era una livida alba del maggio 1945 quando drappelli di uomini armati, il volto devastato dall’odio e la stella rossa ben impressa sul berretto, occupavano le vie d’accesso della città inerme. Le strade erano deserte, le porte sbarrate, le persiane serrate. Brividi di terrore serpeggiavano tra le schiene dei pochi italiani rimasti in angosciosa attesa. Proprio come accade d’inverno, quando il vento soffia gelido e porta con sé, insieme al freddo ruggito balcanico, cupi pensieri e rassegnate malinconie. L’atmosfera era quella, inquietante, di una tragedia annunciata. A metà mattina, dalla retrostante collina calava una lunga colonna di soldati. Silenziosi, arroganti…

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