Ricostruzioni datate e parziali dove prevale la retorica e non la storia

Un altro 25 aprile, ed un’altra gragnuola di rievocazioni di maniera, in pieno stile regimista. Tutti allineati e coperti a celebrare la “liberazione dal nazifascismo”, incuranti del fatto che quella data indica anche la sconfitta dell’Italia nella seconda guerra mondiale. Certo, non ufficialmente; perché – con uno di quei “giro di valzer” onore e vanto della nostra diplomazia – a fine del ’43, quando era chiaro che la guerra fosse ormai perduta, avevamo abbandonato il carro tedesco per balzare lesti su quello americano. Un po’ poco, peró, quell’anno e mezzo di teorica “co-belligeranza”, per far finta che la guerra noi…

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