La protesta in un villaggio di pescatori nata in difesa del leader locale arrestato dalle autorità cinesi. Le notizie arrivano frammentarie, vietate immagini e filmati, censurato il web e la zona è interdetta ai giornalisti
di Alessandra Colarizi
Aumenta il numero degli arresti a Wukan. Il villaggio di pescatori della provincia meridionale del Guangdong, già balzato agli onori delle cronache internazionali per le proteste democratiche del 2011, è tornato a far parlare di sé martedì, quando 13 cittadini sono stati prelevati dalle loro abitazioni alle prime luci dell’alba e arrestati con l’accusa di “disturbo dell’ordine pubblico”. Al raid erano seguiti accesi scontri con lancio di mattoni contro la polizia armata di fumogeni e proiettili di gomma. Mentre intorno a metà mattinata la situazione pareva rientrata, nel pomeriggio l’intervento di oltre 1000 agenti per sedare la folla ha portato…
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