Per “attivare” le “migliori energie della nazione” la strada può essere quella della “normalizzazione” ?  O piuttosto, al contrario, non  è proprio giocando a scompaginare consuetudini sedimentate che una destra effettivamente nuova ed inusuale sarà in grado di dare il suo fondamentale contributo alla costruzione del futuro ?

Sono ormai passati decenni  dal fatidico 1994, allorquando un Movimento , considerato – fino ad allora – “Senza Importanza”, approdò al governo. Malgrado il tempo trascorso e le ampie rielaborazioni politico-dottrinarie che hanno caratterizzato l’esperienza  post missina,   il sogno di una “destra normale” non sembra essere ancora destinato a venire meno. Vittorio Foa e Furio Colombo, da sinistra,  al tema dedicarono, nel 1995, un asciutto, troppo asciutto, libro/intervista, invocando la necessità di una destra “moderata e responsabile”, magari antifascista, ma non più anticomunista, libera dalle ancestrali paure piccolo borghesi e dai suoi tradizionali  richiami culturali. L’invito  ad una “destra normale”…

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