Le 160 pagine del "libellum" scorrono piacevoli e gustose come quella serata estiva da Fred, rinfrescata dal Terrano in ghiaccio e dalla buona conversazione e soltanto al lettore sta, finalmente, decidere se l'eresia langoniana sia tale (e in questo caso nessuno lo farà abiurare) o, diversamente, la personale e raffinata Liturgia d'un uomo devoto al Vino, Sangue della Terra

“Bevitore nonostante tutto realista, anche perchè stufo dell’ennesima Ribolla Gialla, dopo tanti dinieghi decido di accontentarmi di un Terrano fermo da raffreddare. Lo trovo in un’enoteca che prometteva fin dall’indirizzo: via del Freddo. Anche il nome ammicca nella direzione giusta: Fred. Meritano la citazione perchè alla richiesta di un Terrano freddo non rispondono con sussiego, ma con disponibilità. Vanno a prendere il secchiello del ghiaccio, così si fa, e qualche minuto dopo io e i miei amici possiamo dire come il conte Cergoly in una vecchia poesia triestina: “Ecco el Terran / Sangue de Fauno / Calice in man /…

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