Cosa aspetta Salvini a staccare la spina?
di Michele Rallo
Il governo “giallo-verde” ha avuto l’indiscutibile merito di aver dato voce alla maggioranza dell’elettorato che, alle ultime elezioni, aveva votato “contro”: contro le vecchie forze politiche, contro l’Europa, contro le tasse, contro l’invasione migratoria, contro tutto quello che una volta si indicava cumulativamente come “il sistema”. Tuttavia, i limiti di questa esperienza assolutamente sui generis erano evidenti fin dall’inizio. Il primo limite era la composizione stessa del governo, zeppa di personaggi che sembravano esser stati messi nei posti-chiave (da chi?) per frenare ogni radicalità: Tria alle Finanze, Moavero-Milanesi agli Esteri, la Trenta alla Difesa; lo stesso Conte andava alla Presidenza…
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